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LA REPLICA DEL DELEGATO DEL SINDACO ALL'EMERGENZA RANDAGISMO
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“Le dichiarazioni rese alla stampa, sotto forma di lettera aperta al Sindaco della città Mario Occhiuto, da tre gentili signore appartenenti ad associazioni animaliste del territorio, mi lasciano alquanto sbigottito, tanto risultano prive di fondamento e frutto di ricostruzioni del tutto fantasiose”. Lo afferma il consulente del Sindaco Mario Occhiuto per i problemi della sanità e per l'emergenza randagismo, Massimo Bozzo, in risposta agli articoli di stampa e alla lettera aperta pubblicati oggi e contenenti alcune dichiarazioni a firma di Assunta Cosentino, Maria Antonietta Sesti e Annalisa Brescia. “Mi si accusa – sottolinea Massimo Bozzo nella sua replica - di aver postato sui social frasi denigratorie o prive di riguardo. Nulla di più inveritiero. Per amor di verità non è la prima volta che, parlando di volontariato animalista, ho manifestato il mio punto di vista, sottolineando che in qualche caso si esagera a tutela di posizioni individuali che non si confanno ad un autentico modo di intendere la causa animalista. Lungi da me trascendere, però, la critica costruttiva. Non ho mai offeso o pensato di offendere nessuno. Sia chiaro! A che titolo, visto che non sono mai state chiamate in causa, le tre gentili signore che firmano la lettera aperta al Sindaco Occhiuto, devono risentirsi? Men che meno nelle mie considerazioni ho mai chiamato in causa l'AIC, l'Associazione Adottami in Calabria, con la quale pure, durante il mio mandato di Assessore, si era creata, proprio sul fronte del contrasto al randagismo, una bella e proficua sinergia. Un percorso simbiotico che mi fa ricordare ancora oggi la presa di posizione della stessa associazione, esternata in un emblematico titolo di giornale che era insieme un'esortazione (“Salvate Bozzo!”) quando stavo rischiando di essere sostituito per la questione delle quote rosa. Forse di una colpa – prosegue Massimo Bozzo – a pensarci bene mi sono macchiato. Ed è quella di aver propugnato un nuovo modello progettuale per la promozione delle adozioni canine. Domenica 26 febbraio, infatti, l'Amministrazione comunale ha promosso l'iniziativa “Cosenza adottami in maschera”, dalle ore 11,00 alle ore 18,00 in via Molinella (angolo Piazza Kennedy) per sensibilizzare l'opinione pubblica sulle adozioni canine. Un'iniziativa – precisa ancora Bozzo - assolutamente democratica, che chiama a raccolta tutte le associazioni di volontariato animalista e i singoli volontari che intendano dare la loro disponibilità. Mai iniziativa è stata più inclusiva di questa e di quanto non sia stato fatto in passato quando, talvolta, si faceva la corsa a ottenere visibilità. Sarà stato questo nuovo metodo che a qualcuno non è andato giù? Sinceramente, non sappiamo.  Quel che è certo è che, mentre in passato, le manifestazioni del cosìddetto “Fido t'affido” erano etichettate sotto dei loghi ben precisi, oggi abbiamo voluto dare un segnale di discontinuità, dando a tutte le associazioni, nessuna esclusa, pari dignità. Aggiungo, inoltre, che nel processo di riorganizzazione delle manifestazioni per promuovere le adozioni, ho avviato una modalità di ascolto, incontrandomi con le 6 associazioni che operano attualmente sul territorio, AIC compresa, cui è stato sottoposto un protocollo d'intesa, a tutela dell'operato dell'Amministrazione comunale, anche in virtù delle denunce che sono state presentate dall'onorevole Bernini del Movimento Cinque Stelle per la gestione di alcuni canili della provincia di Cosenza.Per quel che concerne il mio lavoro – spiega ancora Massimo Bozzo – posso dire che si è sempre svolto e continua ad essere svolto alla luce del sole e tra le mie personali soddisfazioni c'è quella di aver avuto il riconoscimento della Commissione sanità del Comune di Cosenza che è stata in visita al nostro canile senza muovere rilievo alcuno. Posso altresì affermare orgogliosamente di aver operato sempre e soltanto per il benessere dei cani e della comunità amministrata, riuscendo nel compito, piuttosto arduo, di contribuire, sia quando ero assessore che ora da  consulente del Sindaco, all'adozione di oltre 150 cani, vincendo anche la diffidenza di quei cittadini che non hanno una cultura animalista. E tutto questo in un periodo in cui le adozioni canine avevano fatto registrare una non trascurabile battuta d’arresto. Mi sono battuto per una significativa riorganizzazione del canile sanitario di Donnici e in questa battaglia avevo al mio fianco tutte le associazioni. Poi gli egoismi personali hanno avuto il sopravvento e qualcosa si è inceppato. Ma siamo pronti a ripartire con maggior vigore ed entusiasmo. Le polemiche non sono utili a nessuno!”

Foto dalla rete

 

 

 

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