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ROSSANO: SOGGETTO AFFETTO DA LUDOPATIA SIMULA RAPINA
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Nella serata del 13 u.s. personale della Squadra Volanti del Commissariato di P.S. di Rossano, diretto dal Commissario Capo dr. Massaro Giuseppe, è stato inviato sulla S.S.106 per la segnalazione di una rapina. Giunti sul posto, all’interno di un furgone gli agenti trovavano un uomo T.P. di anni 28, legato mani e piedi il quale denunciava di aver subito una rapina ad opera di ignoti. Nel Particolare, l’uomo denunciava che nel mentre percorreva la statale 106 proveniente da Crotone alla guida del furgone della ditta per la quale lavora e per la quale rileva gli incassi di slot machine, nei pressi di Rossano era stato affiancato e bloccato da un’autovettura con tre persone a bordo non meglio identificate. I tre dopo averlo strattonato ed immobilizzato con delle spesse fascette utilizzate dagli elettricisti, asportavano la borsa contenente gli incassi delle slot machine e si dileguavano. Verosimilmente una brutta storia, avvallata anche dalle condizioni psicofisiche in cui era stato trovato T.P., ma che non convinceva del tutto il personale della Polizia di Stato. Particolari poco chiari, sensazioni, orari non proprio coincidenti, da subito portavano gli inquirenti ad effettuare ulteriori e più approfonditi accertamenti finalizzati alla veridicità del verosimile fatto criminale denunciato. Nel pomeriggio di ieri l’epilogo, T.P. veniva convocato presso gli uffici del Commissariato di P.S. di Rossano, per dare corso alle indagini circa la denuncia, e, messo davanti ad alcune inconfutabili contraddizioni, decideva di raccontare la verità su cosa era realmente accaduto.In particolare, tra le altre cose, lo stesso dichiarava che la rapina da lui denunciata era frutto della sua fantasia. Gli incassi riscossi, pari a circa € 2.400,00, che erano nella sua disponibilità e che avrebbe dovuto versare al datore di lavoro per cui lavora, erano stati dallo stesso spesi per giocare alle slot machine di vari esercizi che aveva incontrato strada facendo. Dopo essersi reso conto di aver speso tutto l’incasso e non sapendo come giustificarsi, simulava la rapina. T.P. è stato deferito all’Autorità Giudiziaria competente per simulazione di reato e procurato allarme.

 

 

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