7.30
(Ansa) Sono andate avanti per tutta la notte le attività di ricerca nella zona delle Gole del Raganello, in Calabria, teatro della tragedia di ieri. Nella notte una delle persone rimaste ferite gravemente è deceduta nell'ospedale di Cosenza in conseguenza di un trauma toracico portando a 11 il numero delle vittime accertate. "I dispersi in questo momento - ha precisati il capo della Protezione civile calabrese Carlo Tansi - sono cinque e la difficoltà ad avere un quadro chiaro di chi manca all'appello è dovuta al fatto che gli escursionisti erano in gruppi sparsi. Molte segnalazioni sono pervenute nella notte al nostro numero verde. Tutte le vittime sono state identificate e, al momento, le persone ricoverate sono undici e si trovano negli ospedali di Castrovillari quelli meno gravi e di Cosenza quelli più gravi (cinque) e uno a Rossano. Le ricerche non si sono mai interrotte e sono andate avanti tutta la notte. Con la luce del giorno è più facile procedere". La palestra comunale di Civita da ieri sera sta accogliendo le salme delle vittime che sono state tutte identificate. Una folla commossa si è raccolta davanti alla struttura dove si è svolto il riconoscimento da parte dei congiunti.
08.26
E' stato trasferita nella notte in eliambulanza nell'ospedale Cardarelli di Napoli, la bambina rimasta ferita ieri per l'onda di piena nelle Gole del Raganello. La decisione è stata presa in considerazione della gravità delle sue condizioni, dovuta all'ingestione di fango e sabbia. Per lo stesso motivo è ricoverata nel reparto rianimazione dell'ospedale di Cosenza la 24enne di Trebisacce, salvata ieri dai soccorritori. Gravi sono anche quattro uomini politraumatizzati. Sulla regione di provenienza dei feriti, così come delle vittime, ancora c'è incertezza, visto che praticamente nessuno aveva con se documenti di identità dal momento che si erano recati a percorrere a piedi un torrente.
08.53
Da stamani è iniziato il trasferimento delle salme delle vittime della piena del torrente Raganello dalla palestra comunale di Civita, dove nella notte si è svolto il riconoscimento, negli ospedali della zona. I feretri sono stati portati nelle camere mortuarie dei nosocomi di Corigliano, Rossano, Castrovillari e Cosenza.
08.55
Sono tre, ufficialmente, le persone disperse tra coloro che ieri si trovavano nelle Gole del Raganello e sono state investite dalla piena. Il dato, fornito dai carabinieri, è ricavato dalle segnalazioni giunte nelle ultime ore al numero verde 800-222211 della Protezione civile regionale. Alle ricerche partecipano anche 3 squadre del soccorso alpino giunte da Umbria, Campania e Basilicata.
09.18
10 i morti accertati nelle Gole del Raganello. La protezione civile regionale, infatti, ha rivisto il numero delle vittime, che stamani era stato dato ad 11. A causare l'errore, secondo il capo della protezione civile regionale Carlo Tansi, "è stata una sovrapposizione di informazioni nel corso della notte".
09.48
É stata trovata vicino ad un cadavere, Chiara, la bambina di 8 anni salvata ieri dopo l'onda che ha investito un gruppo di escursionisti nelle Gole del Raganello. A riferirlo è stato il dirigente medico dell'elisoccorso regionale Calabria Pasquale Gagliardi, che l'ha soccorsa."Era semicosciente ma in evidente stato di choc. L'abbiamo trovata accanto ad un cadavere e da quello che ho saputo in seguito, quasi certamente i genitori sono tra le vittime", ha raccontato il soccorritore.
10.13
La Procura della Repubblica di Castrovillari per la tragedia del Raganello ha aperto un fascicolo contro ignoti ipotizzando i reati di omicidio colposo, lesioni colpose, inondazione e omissione d'atti d'ufficio. Lo ha riferito il procuratore Eugenio Facciolla. Al momento non è stata disposta l'autopsia sui corpi delle vittime. "Il primo pensiero - ha detto Facciolla - è salvare più gente possibile e poi identificare le vittime. Nel pomeriggio valuteremo". I corpi, comunque, presentano i traumi tipici del trascinamento in acqua.
11.08
Nel reparto di pediatria dell'ospedale di Castrovillari sono ricoverati quattro bambini rimasti feriti ieri pomeriggio nella tragedia del torrente Raganello, due maschi e due femmine. Sono in buone condizioni, anche se la paura é stata tanta. Al loro fianco ci sono i familiari, ma nessuno ha voglia di parlare. Una dottoressa del reparto ha confermato che le condizioni dei feriti non destano preoccupazioni.
11.21
C'è anche una famiglia di Torre del Greco (Napoli) tra quelle coinvolte nella tragedia della piena del Raganello in Calabria. Secondo quanto afferma il sindaco della città vesuviana, Giovanni Palomba, e confermato dall'unità di crisi "in ospedale in codice giallo sono ricoverato il capofamiglia Giovanni Sarnataro e i due figli Mario e Angela, mentre risulta dispersa la madre, Maria Immacolata Marrazzo di 43 anni".
11.44
Tra le vittime della tragedia del Raganello c'è una delle guide che accompagnavano gli escursionisti tra le gole della zona. Antonio De Rasis, 32 anni, volontario di protezione civile, non sposato, era stato tra i soccorritori intervenuti dopo la valanga che distrusse un albergo a Rigopiano. "Sicuramente - ha detto il sindaco di Cerchiara Antonio Carlomagno - con la sua alta esperienza, nel contesto di questo dramma improvviso, avrà prestato e tentato di dare il massimo soccorso ai componenti del gruppo".
11.56
"La piccola mano fredda di Chiara, i suoi occhi terrorizzati e l'incredulità sui volti dei sopravvissuti. Queste sono le immagini che rimarranno per sempre scolpite nella mia memoria. In ventidue anni di servizio non mi era mai capitato nulla di simile". Sono le parole di Pasquale Gagliardi, dirigente medico dell'elisoccorso regione Calabria, che ieri è stato tra i primi ad arrivare sul greto del torrente Raganello, nel Parco nazionale del Pollino, in provincia di Cosenza, dove a causa del maltempo, una piena ha travolto degli escursionisti che stavano visitando il canyon. "Volo da oltre vent'anni - ha aggiunto - e posso dire di essere un veterano. Ho soccorso centinaia di persone in situazioni difficili, ma mai mi era capitata una disgrazia di queste dimensioni. Forse la peggiore della mia vita professionale. Quando siamo arrivati non avevamo contezza di cosa era accaduto, pensavamo di soccorrere tre persone in difficoltà. Sono bastati cinque minuti per capire che quello che era accaduto non aveva precedenti". "La prima persona che abbiamo soccorso è stata la piccola Chiara - racconta Gagliardi - che abbiamo trovato in stato di ipotermia, con lesioni sul corpo e gravi difficoltà respiratorie causate dall'acqua ingerita che conteneva fanghiglia. Situazione, questa, pericolosa perché la sabbia e il fango occludono gli alveoli polmonari. Era semicosciente ma in evidente stato di choc. L'abbiamo trovata accanto ad un cadavere e da quello che ho saputo in seguito, quasi certamente i genitori sono tra le vittime. Non dimenticherò mai la sua piccola mano nella mia. Così come non dimenticherò il soccorritore alpino che la teneva in braccio al quale non smettevo di ripetere 'non la lasciare, riscaldala con il tuo corpo il più possibile'". Le parole del medico sono come in fiume in piena - metafora triste ma verosimile - che escono di botto e non si fermano. Racconta con dovizia di particolari ciò che accaduto perché, dice, "è stato un lavoro immane, abbiamo fatto anche l'impossibile per salvare più persone possibili e trovare i dispersi e chi non vive direttamente questi momenti non può capire". L'elisoccorso ha operato con difficoltà, perché non vi erano nell'immediato punti d'appoggio sicuri dove atterrare, ma "pur di salvare la piccola - ricorda Gagliardi - abbiamo operato quello che in gergo si chiama hovering", una manovra che consiste nello stazionare a punto fisso rispetto al suolo ad altitudine costante, senza poggiare a terra. "Surreale" è la parola usata da Gagliardi per descrivere quei momenti di disperazione. "Quello che mi addolora di più - conclude - sono le urla dei parenti nel vedere i corpi a terra, ma nessuno aveva il coraggio di chiedermi se erano vivi o morti".
12.06
E' stata ritrovata senza vita la mamma di Torre del Greco (Napoli) che è rimasta coinvolta con la sua famiglia nella tragedia del Raganello, in Calabria. Lo ha reso noto il sindaco di Torre del Greco, Giovanni Palomba che ha avuto volta avuto conferma dal fratello della vittima. Il marito della vittima e i suoi due figli sono riusciti a salvarsi e sono ricoverati in ospedale.
12.23
Sono stati rintracciati, e sono in buone condizioni, tre giovani pugliesi di 21, 22 e 23 anni, che erano stati inseriti nella lista delle persone disperse dopo la piena del torrente Raganello. I tre si erano accampati in località Valle d'Impisa, una località a monte della zona del disastro e dove i cellulari non hanno campo. A dare notizia del loro ritrovamento è stata un'amica che attraverso un twitter ha informato le forze dell'ordine dicendo "sono vivi".
12.27
"Dei quattro feriti giunti ieri in ospedale a Cosenza, due sono in osservazione, ma saranno dimessi nelle prossime ore. La piccola di 8 anni, per la quale si è subito predisposto un trasferimento in altro ospedale, è stata trasportata in elisoccorso a Roma, al Gemelli, e le sue condizioni sono in fase di miglioramento, mentre la ragazza di 24 anni è ricoverata in rianimazione. Le sue condizioni restano gravi, ma non è in pericolo di vita". A dirlo è il direttore generale dell'Azienda ospedaliera di Cosenza Achille Gentile.
12.56
Sono cinque le regioni di provenienza delle vittime dell'ondata di piena del torrente Raganello: Puglia, Lombardia, Campania, Lazio e Calabria. Lo ha detto il prefetto di Cosenza Paola Galeone a conclusione della riunione nel Municipio di Civita. Il prefetto ha anche annunciato un briefing, "si spera conclusivo", ha detto, per le 17:30 di oggi nella Prefettura di Cosenza.
13.20
Provengono da 5 regioni i 10 corpi finora recuperati dopo l'alluvione nella zona delle Gole del Raganello. Ecco l'elenco ufficioso delle vittime. 1 Paola Romagnoli, Bergamo, 1963, ricercatrice universitaria. 2 Antonio de Rasis, 1986, Trebisacce (Cosenza) 3 Gianfranco Fumarola, 1975, Martina Franca (Taranto) 4 Maria Immacolata Marrazzo, 1975, Ercolano (Napoli) 5 Carmela Tammaro, 1977, Napoli 6 Antonio Santopaolo, 1974, Napoli 7 Miriam Mezzolla, 1991, Taranto 8 Carlo Maurici, 1983, Roma 9 Valentina Venditti, 1984, Roma 10 Claudia Giampietro, 1987, Conversano (Bari).
13.20
Proseguiranno ancora per un altro giorno le ricerche di eventuali dispersi nella zona delle gole del Raganello. La notizia è stata confermata da fonti di polizia. Allo stato comunque non ci sono segnalazioni di persone che non hanno dato notizie di sè nell'area interessata dal disastro di ieri.
13.23
Hanno perso entrambi i genitori nella tragedia del torrente Raganello: i figli della coppia di coniugi di Qualiano (Napoli) sono infatti riusciti a salvarsi. Uno dei ragazzini è ricoverato in ospedale, l'altro figlio delle vittime è rimasto indenne dalla piena. Erano in vacanza i cittadini campani. Lei, Carmen Tammaro, era una docente della scuola Marconi, plesso Dragonetto, istituto tecnico superiore di Qualiano; lui era un impiegato di Decathlon. La famiglia era molto nota nel comune alle porte di Napoli.
14.35
Vigili del fuoco e Soccorso alpino hanno avviato l'ultima ispezione del torrente Raganello per fugare qualsiasi dubbio sulla presenza di eventuali altri dispersi che non risultassero negli elenchi ufficiali. La verifica riguarda un tratto di torrente posto un chilometro a monte del Ponte del Diavolo ed il tratto che dallo stesso punto conduce al mare. Le ricerche vengono condotte in acqua, tra i mille ostacoli naturali presenti nelle gole. L'intento è chiudere la verifica prima del pomeriggio, quando sul Pollino è previsto un peggioramento delle condizioni meteo con rischio di pioggia che potrebbe mettere a rischio anche gli stessi soccorritori. Alle ricerche partecipano una trentina di vigili del fuoco - erano una sessantina fino a stamani giunti dai Comandi di varie regioni - mentre l'elicottero del Corpo ha sorvolato in mattinata la zona e poi si è allontanato.
14.43
Era in escursione nel Raganello con i figli di 11 e 12 anni, che si sono salvati probabilmente grazie al loro papà, Gianfranco Fumarola, il 43enne residente a Cisternino (Brindisi) morto nella piena del torrente in Calabria. Fumarola era un agente di polizia penitenziaria in servizio nel carcere di Taranto ed aveva tre figli maschi. E' morto la notte scorsa in ospedale a causa delle gravi ferite riportate. La moglie Cinzia, calabrese e insegnante di scuola primaria, ed il figlioletto di 4 anni dell'uomo avevano deciso di non partecipare all'escursione nel Raganello. Assieme a loro c'era una nipote dell'uomo. "L'ipotesi è che l'uomo, come farebbe ogni padre, prima di essere trascinato dall'ondata di piena abbia salvato i due figli che sarebbero stati trovati dai soccorritori attaccati a dei rami o a delle rocce", spiega il sindaco di Cisternino Luca Convertini. La famiglia Fumarola vive in via Paolo Borsellino nella cittadina della Valle d'Itria.
Foto: Pasquale Gagliardi