COSENZA1SPECIAL.it

 

BIMBO MORTO IN PISCINA A COSENZA: '' GIANCARLO NON E' ANNEGATO''
02/10/2018
|
 

19/07/2025
Il Segretario generale della UIL, Pierpaolo Bombardieri, sarà ...

19/07/2025
In applicazione  delle linee guida dettate dal Questore della ...

19/07/2025
Per consentire gli interventi programmati da Enel relativi alla ...

19/07/2025
Dal 16 al 19 luglio, Associazione Valentia ha partecipato ...

19/07/2025
Nella tardissima mattinata, di questo caldissimo giorno di luglio, ...

12/07/2025
In anteprima il video "La Esse dei Single" il nuovo singolo inedito ...

07/07/2025
Quando ci saranno altri interlocutori, ritorneremo ad occuparci della ...

26/06/2025
Hai già programmato le tue vacanze? e al tuo amico a 4 zampe ...

21/05/2025
Sabato 24 Maggio dalle ore 21.00 nella piazza antistante il Museo del ...

10/05/2025
Cosenza - Cesena 0-1, "Riflessioni" dopo gara del 09/05/25

I periti della difesa nel controesame del pm Maria Francesca Cerchiara hanno ribadito che il decesso del piccolo Giancarlo è stato causato da una miopericardite che avrebbe provocato l'arresto cardiaco

La pubblica accusa usa la mano pesante. Dopo la pausa estiva, è ripreso, stamattina, il processo per la morte del piccolo Giancarlo Esposito, deceduto il 2 luglio del 2014, al Kinder Garden della piscina di Campagnano. Sono imputati Carmine Manna, legale rappresentante della società, e le educatrici Franca Manna, Luana Coscarello, Martina Gallo e Ilaria Bove. L’udienza, iniziata intorno all’una e conclusa verso le 17, ha visto il pm Maria Francesca Cerchiara, iniziare il controesame dei medico legali della difesa. Il pubblico ministero, nella sua ricostruzione dei fatti ha evidenziato come le perizie effettuate dai medici nominati dalla Procura, abbiano ribadito che il piccolo Giancarlo, morì per annegamento. Una versione, contrastata dalla consulenza dei periti di parte, Andrea Arcangeli e Luigi Strada, ha spiegato alla Corte come il piccolo Giancarlo non morì in piscina per annegamento, ma smise di respirare, stroncato da un arresto cardiaco.

«La morte del piccolo Esposito è riferibile ad una causa patologica naturale, una miopericardite - ha dichiarato il prof. Arcangeli - da cui il bambino è risultato affetto, che ha determinato la comparsa di una grave aritmia e che ha fatto sì che venisse colto da un malore improvviso mentre giocava nella piscina, causando in pochi istanti l’arresto cardiaco». I due consulenti inoltre hanno evidenziato come la causa del decesso non potesse essere l’annegamento perché mancavano una serie di evidenze, prima fra tutte l’assenza del fungo schiumoso, l’enfisema acuto nei polmoni e la mancanza di acqua nello stomaco.

Dunque un arresto, non determinato da disattenzioni del personale impegnato in piscina, ma causato da una forma di miocardite di cui il bimbo era affetto. Non solo. Nel corso della loro escussione, i due periti, rispondendo alle domande incalzanti del pm, hanno, altresì, evidenziato come, quel giorno, il piccolo Giancarlo fosse affetto anche da una flogosi virale. Un virus, evidenziato anche dall’attenta analisi dei vetrini, effettuata dai due consulenti della difesa. Quel giorno, hanno ribadito Arcangeli e Strada, Giancarlo non sarebbe dovuto entrare in piscina. E, certo, né Carmine Manna, né gli altri imputati, gli avrebbero potuto negare l’accesso in acqua. L’assenza di acqua nei polmoni, così come la mancanza di fungo schiumoso, l’enfisema acuto nei polmoni e l’assenza di acqua nello stomaco, ha convinto, ulteriormente, i due consulenti che Giancarlo Esposito, non è deceduto per annegamento. Il prof. Strada e il dott. Vercillo, CTU del pm, hanno analizzato assieme i vetrini dell’autopsia hanno rilevato e convenendo sulla presenza di 2/3 focolai di infiltrati linfocitari al livello del miocardio. Alla domanda del Pm: ‹‹si può morire con tre focolai?›› il professor Strada ha risposto affermativamente ed ha sottolineato che ‹‹la morte di Giancarlo è una “morte improvvisa”›› ribadendo che è deceduto per miocardite di origine linfocitaria che ha interessato anche altri organi atteso che i focolai, oltre a quelli del cuore, ben tre di importanti dimensioni, erano presenti anche nei polmoni e nel fegato.

 

Commenta

 


Contatta la Redazione di Cosenza1Special.it
info@cosenza1special.it - Fax 0984 - 1801110

Privacy Policy

© Copyright 2015 - COSENZA1SPECIAL.IT
Registrazione Tribunale di Cosenza n.7 del 10/09/2012
Direttore Responsabile Osvaldo Morisco