|
Morta in ospedale a Reggio Calabria, arrestati due infermieri
20/05/2020 |
|
|
|
 |
|
 |
05/11/2025
Il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Cosenza, ...
|
|
 |
05/11/2025
Nell’ambito di una serie di attività di controllo in ...
|
|
 |
04/11/2025
Per i piccoli comuni, e per quelli di minoranza linguistica in ...
|
|
 |
04/11/2025
Ogni anno, in Piazza dei Caduti, la nostra comunità si ...
|
|
 |
04/11/2025
Il sindaco Franz Caruso ha inaugurato lo scorso sabato sera 01 ...
|
|
|
 |
|
 |
30/09/2025
Lunedi 29 Settembre si è tenuto presso il Nuovo Cinema San ...
|
|
 |
13/09/2025
Nella giornata di ieri si sono concluse le operazioni ad alto impatto ...
|
|
 |
11/09/2025
Nella mattina dell’11 settembre 2025 i militari del Nucleo ...
|
|
 |
17/08/2025
Il Comunicato:
"Una nutrita rappresentanza dei cronisti ...
|
|
 |
25/07/2025
A poche ore dalla conferenza stampa del Cosenza Calcio nella sede del ...
|
|
|
|
|
|
|

(Ansa) Due infermieri del reparto psichiatria del Grande ospedale metropolitano di Reggio Calabria sono stati arrestati e posti ai domiciliari dalla Polizia di Stato con l'accusa di omicidio preterintenzionale, falsità in atto pubblico, peculato, truffa aggravata ai danni del Ministero della Sanità e false attestazioni della loro presenza in servizio. Giuseppe Laganà, di 52 anni, e Angelo Salvatore Tommasello, di 51, avrebbero somministrato un farmaco non prescritto in cartella clinica, né annotato nel diario infermieristico e né portato a conoscenza dei medici, compreso il medico di turno reperibile, ad una paziente di 41 anni, poi deceduta. Gli arresti sono stati disposti dal Gip del Tribunale di Reggio Calabria su richiesta della Procura. Le indagini svolte dalla Squadra Mobile, con il coordinamento del Procuratore Vicario Gerardo Dominijanni e del Sostituto Nicola De Caria sono partite dall'improvviso decesso della donna, ricoverata per sindrome bipolare, avvenuto il 24 febbraio 2018.Dalla cartella clinica e dal diario infermieristico ma anche dalle dichiarazioni rese a seguito del decesso dal personale sanitario che aveva in cura la paziente e dalle informazioni dei parenti, era emerso che la donna era in condizioni di benessere durante la sua degenza in ospedale, a parte alcuni episodi di insonnia e incontinenza, e non mostrava particolari problematiche di salute fisica. Gli accertamenti hanno inoltre consentito di verificare che lo stato di agitazione, l'iperattività e l'insonnia avevano reso difficoltosa la gestione della paziente da parte dei medici e degli infermieri del Reparto di Psichiatria, costantemente impegnati a far fronte alle richieste della donna o ad impedirle alcuni comportanti legali alla malattia psicotica da cui era affetta. In base alla ricostruzione dei fatti sarebbe emerso che durante la notte del 24 febbraio 2018, a causa dei suoi problemi di incontinenza, la paziente avesse richiesto più volte l'intervento degli infermieri, i quali infastiditi dalle sue insistenze le somministravano, in assenza di qualsiasi consulto medico, una dose massiccia di psicofarmaci che portava alla morte della degente. I consulenti medico-legali della Procura hanno accertato che la morte della donna era stata determinata dalla somministrazione del farmaco somministrato di notte dai due infermieri con quello somministrato dal medico, ignaro di tutto, la mattina seguente. La somministrazione di una dose eccessiva di psicofarmaci sarebbe confermata anche da alcuni messaggi vocali che la mattina del 24 febbraio 2018 la vittima aveva inviato a parenti ed amici. In seguito ad alcune perquisizioni domiciliari è emerso che i due infermieri si sarebbero appropriati di farmaci e presidi ospedalieri per destinarli alla collaterale attività infermieristica da loro svolta nel domicilio di soggetti bisognosi di cure, senza ottenere alcuna autorizzazione dall'Azienda sanitaria per questa attività extra lavorativa. Laganà e Tomasello sono indagati anche per esercizio abusivo della professione medica perché avrebbero prescritto e fornito medicinali tra cui psicofarmaci.
|
|
|
|
|
|
|
|