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Maxi sequestro di mascherine non a norma
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(Ansa)  La Guardia di finanza di Catanzaro ha sequestrato sull'intero territorio nazionale 125 mila mascherine, di provenienza cinese risultate non a norma. Due persone, rispettivamente il rappresentante legale della società distributrice, una 47enne residente in provincia di Napoli, e il rappresentante, un 53enne residente in provincia di Foggia, sono state denunciate per frode in commercio e contraffazione anche di documenti. I dispositivi di protezione individuale erano pronti per essere immesse sul mercato malgrado fossero prive dei requisiti richiesti. L'operazione denominata "Polish masks" è scattata a seguito di controlli, effettuati dalla Tenenza di Soverato, sotto la direzione della Procura di Catanzaro, in alcuni esercizi commerciali e che hanno permesso di risalire all'intera filiera fino alla società distributrice con sede nel napoletano, specializzata nel confezionamento di abiti di carnevale e che, in periodo di emergenza coronavirus, aveva riconvertito il proprio core business sulla vendita di Dpi. Dagli accertamenti dei finanzieri è emersa la mancanza pressoché totale della documentazione attestante la conformità delle mascherine agli standard previsti dalla normativa. In particolare i dispositivi, commercializzate dal distributore napoletano anche attraverso il web e le più note piattaforme di e-commerce così come accadeva per le mascherine di carnevale, sono risultati corredati da certificati di conformità falsi, rilasciati da un organismo di diritto polacco non notificato e recante un marchio "CE" contraffatto apposto illegalmente. Nel corso delle perquisizioni, che hanno impegnato 114 reparti della Guardia di finanza su tutto il territorio nazionale, sono state sottoposte a sequestro circa 17.000 mascherine per bambini, sempre provenienti dall'estremo oriente. 

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