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Le Forze di Polizia e del soccorso pubblico vicine al collasso
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Quanto sta accadendo nelle grandi piazze del territorio nazionale e della nostra provincia, come accaduto negli scorsi giorni a San Ferdinando, deve far riflettere il Governo, dichiarano i sindacati di Polizia della provincia reggina SAP ed FSP Polizia di Stato, registriamo ogni giorno nel quasi assoluto silenzio ad aggressioni ad operatori della sicurezza e del soccorso pubblico: è ora di dire “Basta aggressioni agli uomini in divisa”.

Infatti, nonostante il lockdown, secondo quanto rilevato dagli uffici del Dipartimento, sono in crescita le aggressioni alle forze dell’ordine rispetto al 1° semestre del 2019, oltre 1500 attacchi fisici + 23%. Pertanto, appare necessario intervenire affinché non ricada esclusivamente sul comparto sicurezza il peso di scelte politiche dissennate.

Il momento è particolare: l’emergenza sanitaria unita all’emergenza immigrazione ha creato nella nostra provincia una miscela esplosiva non facilmente gestibile con le risorse umane a disposizione, tantomeno è pensabile che il Questore continui a fare miracoli; non è possibile infatti duplicare gli uomini ed i mezzi a disposizione se ogni giorno continuano ad esserci sbarchi, se ogni giorno continuano ad essere richieste vigilanze, se ogni giorno continuano ad essere create zone rosse senza dimenticare che il susseguirsi di DPCM e di Ordinanze regionali e comunali rendono necessaria una forte presenza sul territorio per garantire il rispetto delle restrizioni imposte.

La macchina regge solo grazie alla capacità organizzativa dei vertici della Questura ed alla dedizione degli operatori che non si sottraggono a sacrifici diuturni. Abbiamo più volte lanciato l’allarme sulle condizioni proibitive in cui opera il personale impegnato in queste attività, che non possono più essere ritenute emergenziali, ed abbiamo ottenuto, dopo mirati interventi, che agli operatori di polizia fosse garantito un corretto avvicendamento nei turni di servizio e che gli stessi fossero muniti dei previsti DPI.

Oggi chiediamo a gran voce che l’incompetenza di chi governa il paese a tutti i livelli non abbia a cagionare ulteriori danni. Occorre comprendere la portata drammatica dell’emergenza ed attivare una pianificazione più oculata di determinati servizi, ponendo in essere ogni utile precauzione a salvaguardia del personale impiegato.

Appare superfluo evidenziare che, essere impegnati in maniera esclusiva su questi fronti, può significare lasciare libero il campo alla criminalità organizzata che rapidamente sa inserirsi in contesti degradati e cavalcare le proteste di piazza. Per fortuna questa ipotesi, allo stato, rimane scongiurata in quanto gli investigatori non vengono distolti dai propri servizi specifici continuando ad ottenere brillanti risultati.

Le donne e gli uomini delle Forze dell’Ordine e del soccorso pubblico hanno bisogno di sentirsi tutelati da una classe politica che deve introdurre, senza ulteriori ritardi, adeguate garanzie funzionali che restituiscano dignità alla nostra funzione, attraverso tutele e garanzie legali e dotando il personale di Bodycam, Taser e protocolli operativi, strumenti che restituiscano serenità agli operatori che su strada devono avere ben chiari i limiti normativi entro i quali operare. Un grazie a questi ultimi ed al Questore di Reggio Calabria al quale chiediamo solo di sensibilizzare i propri Dirigenti al rispetto dei protocolli operativi, oggi più di ieri, per scongiurare la paralisi di intere articolazioni.

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