(Ansa) Gli inquirenti che indagano sul femminicidio di Pordenone non nascondono profondi dubbi sulla ricostruzione data da Giuseppe Forciniti, anche perché l'ammissione di aver colpito una sola volta al collo la moglie non collide con le prime risultanze del medico legale, che ha accertato almeno 8 fendenti, quasi tutti profondi, alla testa e al volto della vittima. Nelle prossime ore sarà disposta una perizia anche sull'omicida, che quando si è presentato in Questura a Pordenone - denunciando un primo momento di essere rimasto vittima di una rapina in casa - aveva ancora le mani insanguinate e presentava delle ferite da taglio alle mani. Gli inquirenti hanno poi acquisito le dichiarazioni dell'uomo, infermiere professionale, laureato in Scienze infermieristiche all'Università di Reggio Calabria, che ha lavorato dapprima in una casa di riposo di Pordenone e quindi nell'ospedale cittadino . "Sto vivendo mesi molto duri, lavorando sotto stress nei reparti ospedalieri dedicati ai pazienti Covid -ha detto Giuseppe Forciniti agli investigatori- "La situazione nelle ultime settimane è degenerata ero esasperato. Ieri sera in camera c'è stata l'ennesima lite e tutto è trasceso".