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“La Città unica si può realizzare, ma non senza Castrolibero”
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Intervento del capogruppo consiliare della maggioranza del Comune di Castrolibero, Angelo Gangi, in merito al Referendum per la Città unica proposto dalla consigliera regionale Loizzo.

Quale capogruppo consiliare della maggioranza che amministra Castrolibero, mi preme evidenziare, sulla sollecitazione avanzata dalla consigliera regionale Loizzo, la posizione del Comune di Castrolibero, per la verità nemmeno considerata nel ragionamento di accorpamento, come se vi fosse un’area Urbana Cosentina possibile, senza l’inclusione di Castrolibero. Intanto, un dato: Cosenza e Castrolibero oltre ad essere legati da un unicum territoriale che, in più tratti rende impercettibili ai cittadini addirittura i confini, godono, fatto raro, del servizio trasporti pubblici su entrambi i territori, effettuato dalla Municipalizzata di Cosenza AMACO. Anzi, fatto ancor più pregnante, proprio attraverso l’autorizzazione al maggiore chilometraggio delle corse affidate sul nostro Comune, detta Azienda ha trovato nuove risorse per il suo sostentamento in cambio del maggior servizio. Rende e Castrolibero, poi, in specie per la zona di Ortomatera-Surdo-Università, hanno territori con una residenzialità così fortemente omogenea, da rendere a tratti addirittura difficile comprendere che ci si trovi in un Comune anziché in un altro. Quindi, è vero, le pre-condizioni per un concreto ragionamento sulla Città unica, chiamiamola così della “Grande Cosenza” o di quel che sarà, ci sono tutte. A maggior ragione, ed anche questo è vero, che in specie i nuovi strumenti di finanziamento degli Enti locali, quasi impongono gli aggregati in tutte le loro forme, privilegiando quelle strutturate e dunque il Comune Unico in primis, per quel che ci riguarda, in grado di esprimere ampi bacini di residenti-cittadiniutenti. Il punto, però è innanzitutto normativo, regolamentativo e ricognitivo dell’esistente. Occorre a mio avviso, prioritariamente, una legge regionale chiara e calibrata che regolamenti per tutto il territorio regionale, nella sua specificità, appunto, quali i Comuni che lo compongono, piccoli, piccolissimi e medi per lo più, l’iter della fusione. In tal senso mi pare che durante la Presidenza Oliverio, a firma dei Consiglieri Sergi e Greco, era stata già discussa in Commissione Regionale una proposta dei legge, poi non approdata in Aula. Questa deve tener conto, innanzitutto, delle vicende legate alle situazioni di bilancio di ogni singolo Ente essendo, come ovvio, diversa la condizione di Comuni che hanno situazioni di conclamato deficit, rispetto ad altri che tali problemi non hanno. E non per un’astratta patente di meritevolezza da assegnare ma, per regolamentare, molto più concretamente, ad esempio, la tassazione che grava sui cittadini di Comuni costretti ad innalzare al massimo le aliquote, per legge, rispetto ad altri che non hanno tale necessità. Come uniformare i contratti di servizio; dall’acqua, alla raccolta rifiuti, ai trasporti, fin tanto che le pure previste Società ed Ambiti territoriali regionali e provinciali, non danno concretezza di risposte. Ed altre problematiche entranee al ragionamento di fusione, che per sintesi non espongo, che necessitano di approfondita regolamentazione. Ecco, allora, che da Castrolibero arriva la disponibilità a Cosenza ed a Rende, ad affrontare, insieme, tutti i percorsi preliminari, necessari e fondamentali a portare in un domani quanto più possibile prossimo, alla fusione. Consapevoli, però, che gli stessi non saranno brevi, se un po’ di politica la si conosce, proponiamo un tavolo permanente, intanto, che guardi alla individuazione dei servizi di conurbazione ed alla loro gestione condivisa. Sanità, trasporti, cultura, viabilità, sicurezza, terzo settore, sport, per fare qualche esempio concreto. Tutto questo, in egual misura a Rende ed a Cosenza. Questo percorso, che con le migliori intenzioni viene da Castrolibero proposto, nell’ispirazione, magari illusoria, che muove da un desiderio autentico di modernità ed al contempo di certezza che un destino comune riguarda le rispettive Comunità. Confidiamo, nel senso prospettato, nella sensibilità dei Sindaci di Cosenza e Rende.

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