Così Mr. Tortelli al termine della gara con il Modena:
"C'è capitato di fare un passo indietro per quanto riguarda quando si subiscono i gol. Poi comunque è stata una partita equilibrata, è stata una partita combattuta. Noi veniamo da uno stato d'animo un po' diverso da loro, quindi i ragazzi hanno fatto molto bene secondo me perché non è facile riprendersi su un cambio di allenatore. Poi abbiamo avuto il lutto di Garitano che ci ha toccato, perché comunque i ragazzi hanno una grande sensibilità. Soprattutto per quanto riguarda i problemi uno con l'altro. Quindi in questo momento stiamo diventando gruppo, stiamo diventando ancora più squadra E lo raggiungeremo il traguardo, perché mancavano 7-8 minuti alla fine e avremmo fatto un grandissimo risultato. Non ci è andata bene oggi, ma comunque nelle prossime partite sicuramente daremo battaglia a tutti e questo è il nostro obiettivo per il proprio loro sogno. Adesso anche con i ragazzi stiamo cominciando anche a conoscerci , perché non era semplice entrare ,cambiare subito la mentalità. Loro avevano fatto bene fino adesso, però è la situazione mentale che fa la differenza. Siamo ritornati a fare i piccoli errori che in questo momento li paghiamo cari. Non è che mancano venti partite alla fine, ne mancano dieci. Quindi bisogna sbagliare il meno possibile. Questo è il nostro obiettivo, non subire così facilmente i gol. Ma se non si prende gol nell'arco della gara, un gollettino salta fuori. Adesso ormai ci si conosce un po' tutte le squadre, sanno tutto di tutti. Basta un piccolo errore che lo paghi.
I nostri tifosi ? Ma sono uno spettacolo: fanno dei sacrifici enormi! Sono venuti qui, ci hanno incitato, ma li troviamo dappertutto. Sono un popolo, uno spettacolo. Danno delle soddisfazioni che io non ne ho viste altrove. Poi è normale che dovremmo ricambiarle anche noi. Però in questo momento hanno capito che siamo in difficoltà, però c'è l'abbiamo messa tutta. Io sono da più di vent'anni nel Cosenza, diciamo che sono almeno reputato un uomo della Società, quindi quando mi chiamano io vado a fare delle cose che reputo giuste anche per far crescere la Società, per non metterla in difficoltà in questo momento. E poi si lavora in gruppo, scambiamo le opinioni, le idee. L'importante è non portare confusione alla squadra, ma essere chiari sulle decisioni che si devono prendere. Sono i giocatori che fanno l'allenatore, non viceversa. L'allenatore migliorerà i giocatori, ma sono i giocatori che fanno bene all'allenatore.
Non abbiamo neanche più il tempo, perché abbiamo solo dieci partite. L'importante è non togliere le loro convinzioni, le loro certezze. Se togliamo pure le loro certezze per mettere dentro cose nuove, evidentemente forse creiamo un po' di confusione. Invece lasceremo le loro certezze, parliamo molto con i ragazzi, sentiamo le loro parole e poi decidiamo noi. Perché adesso so che c'è da fare l'allenatore. Però devono andare avanti con le loro capacità, con le loro qualità, soprattutto a livello mentale. Perché sennò questi ragazzi hanno delle qualità straordinarie. Peccato che poi ci si trova in una situazione di queste, ma sennò presi uno per uno sono dei giocatori veri. Io ho i capelli bianchi, mi metto dietro in panchina , sto calmo, porto tranquillità e i giovani invece (Belmonte ndr) entusiasmo e voglia di fare".