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Per la prima volta svelato il tesoro votivo della Madonna del Pilerio
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Aperte le antiche scatole che custodivano i monili donati nei secoli dai fedeli. Un progetto di catalogazione, pulitura e valorizzazione porterà i preziosi manufatti all’esposizione nella cappella seicentesca del Duomo in aprile.

Un momento storico per Cosenza e per il suo patrimonio devozionale. Le antiche scatole contenenti l’oro votivo della Madonna del Pilerio sono state aperte, rivelando monili di straordinaria bellezza e valore, messi da parte e custoditi nel Duomo della città dalla fine del 1800. Mai mostrato prima, l’oro offerto in più di un secolo dai fedeli come segno di devozione, torna alla luce grazie a un progetto di valorizzazione che porterà alla prima esposizione pubblica di questo eccezionale patrimonio.

Alla presenza di Don Luca Perri, Rettore della Cattedrale di Cosenza, e di Sergio Mazzuca, imprenditore e titolare di Scintille Gioiellerie, ha preso il via la prima fase del progetto, che prevede la catalogazione e lo studio dei preziosi. Gli studenti dell’indirizzo di oreficeria dell’Istituto di Istruzione Superiore “Marconi-Guarasci” collaboreranno con i maestri orafi nei laboratori di Scintille Gioiellerie per contribuire alla pulitura degli oggetti.

L’oro votivo della Madonna del Pilerio raccoglie oltre 300 monili, tra ex voto, anelli, croci, collane, spille e bracciali, donati dai fedeli come segno di gratitudine e affidamento. Ogni pezzo è il simbolo di una storia personale legata storia della comunità cosentina. Si procederà in questa fase con la catalogazione scientifica dei gioielli, operazione necessaria per documentarne l’origine, la manifattura e lo stato di conservazione. Successivamente, gli oggetti verranno sottoposti a pulitura nel pieno rispetto delle tecniche artigianali con cui furono realizzati.

Alla vista dei preziosi, e nello stupore generale, Sergio Mazzuca ha commentato: «In tanti anni di lavoro ho visto tesori in mostre e fiere internazionali, ma ciò che ho davanti è qualcosa di unico. Oggetti realizzati a mano con un’abilità straordinaria, carichi di storia, passione e arte. È un’emozione profonda, amplificata dal luogo che ci ospita, tanto caro ai calabresi e ai cosentini in particolare».

L’iniziativa, nata dall’idea di Don Luca Perri e Sergio Mazzuca, è frutto della collaborazione tra l’Arcidiocesi di Cosenza-Bisignano, Scintille Gioiellerie, l’Istituto di Istruzione Superiore “Marconi-Guarasci”, Banca Mediolanum, l’Associazione di promozione sociale Franco Guido e No.Do. Formazione Academy. Un lavoro condiviso che unisce competenze artigianali, ricerca storica e formazione, per restituire alla comunità un tesoro che attendeva solo di essere svelato.

Don Luca Perri ha sottolineato il significato profondo di questa operazione, che «è un grande lavoro di riscoperta e conservazione, ma anche un altro modo per confermare il legame tra la comunità e il patrimonio storico della sua fede. L’oro votivo, simbolo della devozione popolare alla Madonna del Pilerio, esprime la spiritualità di generazioni di cosentini, che nei secoli hanno affidato le proprie speranze e la propria riconoscenza alla protezione della patrona della città».

Il progetto culminerà con la mostra dell’oro votivo all’interno della cappella seicentesca della Madonna del Pilerio, nel Duomo di Cosenza, durante la Settimana Santa di aprile. Sarà un’esposizione sistematica di questi oggetti che consentirà per la prima volta di ammirare un patrimonio di arte, devozione e memoria storica finora sconosciuto alla comunità.

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