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Zumpano riscopre le sue radici:l’acquisto del Convento degli Agostiniani, un simbolo storico
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In una giornata carica di significato storico, l’amministrazione comunale di Zumpano, guidata dal Sindaco, avv. Fabrizio Fabiano, ha ufficializzato l’acquisizione del Convento degli Agostiniani, con annessi dieci ettari di terreno, strappandolo a secoli di chiusura per restituire alla comunità un patrimonio di fede e storia. Un gesto che non è solo un investimento nel patrimonio architettonico, ma un atto di riconciliazione con l’identità culturale e spirituale del borgo calabrese.

Un ritorno alle origini: il Convento e la sua storia millenaria

Il Convento degli Agostiniani, arroccato nella parte alta del borgo di Zumpano, affonda le sue radici in un passato ricco di spiritualità e rivoluzione religiosa. Fondato o ricostruito intorno al 1510 per volontà del Beato Francesco Marino, noto come “Fra Zumpano”, il complesso nacque come fulcro della Congregazione degli Agostiniani Zumpaniti, un movimento riformista che nel Cinquecento ridisegnò il volto della vita monastica in Calabria.

«Questo convento non è solo un edificio, ma il simbolo di una storia che appartiene a ogni cittadino di Zumpano», ha dichiarato con emozione il sindaco Fabiano. «Riappropriarci di questo luogo significa riconnetterci con le nostre radici, a quell’eredità di fede, cultura e resilienza che ha plasmato la nostra comunità». «Un grazie sentito va alle famiglie Lappano, Provera, Sabella e Cozzolino, custodi rispettosi di questo luogo per generazioni, e in particolare alla famiglia Valentini, che non solo ha creduto nel valore simbolico del Convento, ma si è fatta promotrice instancabile perché la compravendita raggiungesse l’obiettivo finale. Senza il loro senso di responsabilità storica e l’amore per Zumpano, oggi non potremmo annoverare questo gioiello nel patrimonio comunale. Questo risultato dimostra che quando la comunità, le istituzioni e le famiglie collaborano, si scrive insieme la storia», ha dichiarato il Sindaco Fabrizio Fabiano, sottolineando il ruolo chiave dei privati nella restituzione del sito al patrimonio collettivo.

Fra Zumpano e la riforma Agostiniana: un’utopia realizzata

Nato a Zumpano l’8 luglio 1455, Francesco Marino abbracciò la regola agostiniana con un’anima da riformatore. La sua visione era chiara: tornare all’essenzialità della vita monastica, fondata sulla preghiera comunitaria, lo studio e la predicazione. Dopo aver fondato conventi a Soverato, Aprigliano, Castelvetro e Campo d’Arato, volle che il suo paese natale ospitasse un cenobio, realizzato grazie al Cardinale Egidio di Viterbo.

«Fra Zumpano non era solo un religioso, ma un innovatore», spiega lo storico Giuseppe Marini. «La sua congregazione resistette alle pressioni del potere centrale, creando una rete di conventi che divennero centri di sapere e sostegno per le popolazioni locali». Il convento di Zumpano, con le sue sette camere per i frati, i terreni agricoli e la chiesa di Santa Maria degli Angeli, fu per secoli un faro per i Casali di Cosenza, fino al terremoto del 1783 e alla soppressione napoleonica del 1806.

Dall’abbandono alla rinascita: iviaggio del Convento

Acquistato nell’Ottocento dalla famiglia Corapi e trasformato in azienda agricola, il convento visse una seconda vita prima di cadere in degrado nel dopoguerra. Oggi, nonostante le crepe e la vegetazione che ne invadono il cortile, la struttura mantiene intatta la sua austera bellezza: il portale in pietra ad arco ribassato, le mura intonacate e gli spazi comuni parlano ancora di quel progetto di comunità che Fra Zumpano sognò.

«Il recupero non sarà solo architettonico, ma narrativo», annuncia Fabiano. «Vogliamo trasformare il convento in un polo culturale: un museo dedicato alla storia agostiniana, spazi per laboratori artistici e un archivio digitale per raccontare la nostra identità».

Una scommessa sul futuro

L’acquisto del convento si inserisce in un più ampio progetto di valorizzazione turistica legato alla piattaforma “Zumpano Experience”, che già promuove il sito tra i luoghi imperdibili del borgo. «La Calabria è piena di tesori dimenticati», sottolinea il sindaco. «Ridare vita a questo convento significa creare opportunità per i giovani, per il turismo e per la ricerca storica». Tra le idee in cantiere, partnership con università per studi sulla congregazione degli Zumpaniti e itinerari spirituali che colleghino i cinque conventi fondati da Fra Zumpano. «Non escludiamo neppure collaborazioni con l’Ordine Agostiniano e le Monache Agostiniane per ripristinare momenti di preghiera», aggiunge Fabiano, lasciando intravedere un futuro in cui passato e presente dialoghino.

Perché questo acquisto è una svolta

Concludendo, il sindaco ha usato parole che risuonano come un manifesto: «Zumpano sta scrivendo una nuova pagina, ma lo fa guardando indietro. Senza memoria non c’è futuro, e questo convento è la nostra memoria storica».

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