L’Azienda Sanitaria chiarisce: «Le regole non sono negoziabili, condizionamenti elettorali fuori luogo»
30/09/2025 |
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Il management dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Cosenza interviene ancora una volta sulla questione delle strutture complesse di chirurgia negli ospedali di Praia a Mare e Trebisacce. La necessità di tornare sull’argomento nasce dalla diffusione di interpretazioni giudicate parziali e fuorvianti, che rischiano di alimentare confusione nell’opinione pubblica in un momento segnato da tensioni politiche ed elettorali. «L’Atto Aziendale rappresenta la volontà dell’Azienda, unica titolata e responsabile della pianificazione della rete sanitaria nella provincia di Cosenza». La previsione di una struttura complessa di chirurgia in entrambi i presidi era già contenuta nella Deliberazione n. 50 di gennaio 2025, approvata dall’Azienda. Questo documento non è mai stato messo in discussione nei passaggi successivi con i tavoli regionali. Le modifiche intervenute con le Delibere 919 del 14 aprile 2025 e 2000 del 19 agosto 2025 non hanno alterato il quadro di fondo. «Dopo dieci mesi – sottolinea l’ASP – appare pretestuoso sollevare obiezioni basate su letture parziali delle norme».
Il DCA n.78 del 26 marzo 2024 attribuisce chiaramente alle aziende sanitarie provinciali la competenza sull’organizzazione ospedaliera, nel rispetto degli standard nazionali. Gli indicatori stabiliscono un rapporto tra strutture complesse e semplici pari a 1 a 1,31, mentre le strutture semplici dipartimentali devono rappresentare il 20% del totale delle semplici. Le linee guida regionali (DCA 54/2023) ribadiscono che «le aziende individuano le strutture operative semplici e complesse in coerenza con il dettato del D.M. 70/2015 e 77/2022». Il Comitato LEA ha fissato lo standard di 17,5 posti letto per ogni struttura complessa, parametro adottato nella delibera 2000/2025. Da qui la conferma della piena regolarità degli atti aziendali. L’ASP di Cosenza ritiene «infondate e prive di legittimità» le voci che insinuano dubbi sul percorso seguito. «Gli atti sono chiari e conformi alle disposizioni nazionali e regionali», chiarisce la direzione, sottolineando che non vi è alcun elemento che possa minare la validità delle deliberazioni adottate. Secondo il management, le obiezioni sollevate in questa fase «appaiono funzionali a logiche di strumentalizzazione politica, piuttosto che a un reale interesse per il funzionamento dei servizi sanitari». La nota dell’Azienda non manca di rilevare come il dibattito sia condizionato dal clima elettorale. «Si cerca di alimentare un contenzioso artificioso – osserva la direzione – per finalità estranee alla corretta programmazione sanitaria». L’ASP rivendica invece «il rispetto rigoroso delle norme, principio irrinunciabile per garantire trasparenza e legalità». Le contestazioni, secondo l’Azienda, rischiano di minare la fiducia dei cittadini, mentre la priorità deve restare la garanzia di servizi di qualità nei due ospedali, nel pieno rispetto dei parametri stabiliti.
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