Magarò: “una importanza fondamentale per il benessere sociale”
Uno spazio aperto a tutte le famiglie, dove incontrarsi, confrontarsi e sostenersi a vicenda, supportati da un team di professionisti: dal 15 settembre presso il Centro diurno di via Todaro a Quattromiglia è operativo il primo Centro per la famiglia di Rende, un progetto rivolto a tutto l’ambito territoriale sociale n°2 con una sede anche a Marano Principato. Il servizio, gestito dalla cooperativa sociale Vitasì, è attivo nei giorni di lunedì, mercoledì e venerdì pomeriggio, dalle ore 14:30 alle ore 19:30 ed è totalmente gratuito.
Dopo essere stato presentato a Rende, il progetto è stato presentato anche a Castiglione Cosentino, comune dell’Ambito Territoriale, nella serata di venerdì nei locali del “Frantoio dei saperi”, alla presenza del Sindaco Salvatore Magarò, del Sindaco di S. Pietro in Guarano, Francesco Acri, dell’assessora al Welfare e Politiche sociali Daniela Ielasi del Comune di Rende, dei componenti delle giunte dei Comuni di Castiglione e S. Pietro e del referente del progetto Davide Franceschiello per l’Ufficio di Piano.
Il Sindaco Salvatore Magarò ha dichiarato: “Sono contento che sia stato scelto il mio comune per la presentazione del Centro per la famiglia 3.0, istituto qualche settimana fa a Rende. È un punto di riferimento sul nostro territorio, offrendo supporto a 360 gradi alle famiglie: fornendo informazione, orientamento e servizi per affrontare le sfide della vita quotidiana. Hanno una importanza fondamentale per il benessere sociale. Fungono da snodo e coordinano diversi servizi socio educativi, socio sanitari e sociali e promuovono l’aggregazione e il confronto tra famiglie. Il nostro Centro per la famiglia dovrà rappresentare non solo uno spazio fisico ma dovrà creare relazioni ed attività per rispondere ai bisogni delle persone con un approccio integrato e partecipativo”.
Il Sindaco Francesco Acri ha voluto evidenziare un tratto distintivo del Centro: “concepito come luogo al servizio delle famiglie. Partendo dal presupposto che esistono molteplici tipologie di famiglie, ciascuna con le proprie sfide ma anche con specifiche potenzialità. Il Centro si pone quindi come punto di riferimento e di supporto per ogni forma di relazione che due persone scelgono di costruire”.
L’assessora Ielasi ha invece sottolineato l’importanza di interventi diffusi sul territorio e l’apertura di spazi di prossimità capaci di rispondere a bisogni complessi. “Non basta prendersi cura dei minori, occorre intervenire sulle relazioni, prima di tutto familiari, ma anche sociali. E’ l’intera comunità che va presa in carico, bisogna lavorare sulla coesione sociale e sul rafforzamento delle reti, e un Centro per i minori e le famiglie è un presidio di comunità a cui ci si può più facilmente rivolgere, superando imbarazzo e diffidenza che spesso ostacolano la richiesta d’aiuto”. Il Centro per minori e famiglie di via Todaro si candida così a diventare non solo un centro servizi ma un vero e proprio presidio di comunità. Nel prosieguo delle attività, oltre agli incontri dei gruppi di auto-mutuo-aiuto, è prevista anche una festa di comunità nel parco, per le famiglie e i bambini