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METRO LEGGERA, MICELI (M5S):VOGLIONO DISTRUGGERE IL TESSUTO URBANO
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Stop alle grandi opere inutili, ai progetti vecchi fatti da una politica vecchia come la Metro Leggera Cosenza-Rende-Unical. Un’opera datata, sovradimensionata, che si trasformerà in maggiori uscite per la gestione che ricadranno tutte sulle casse dei comuni coinvolti dall’operazione. Si tratta di un’abbuffata di soldi pubblici ad esclusivo beneficio di pochi noti. Una barca di fondi che, con ogni probabilità, affonderà nella palude degli sprechi, in una regione travolta dal disastro delle infrastrutture che è sotto gli occhi di tutti. E sono tanti i motivi per cui il Movimento 5 Stelle a Rende è contrario alla realizzazione di quest’opera, a cominciare dalla previsioni economiche totalmente sbagliate. È immaginata, infatti, un’utenza di 40mila unità al giorno ed un flusso di circa 2.500 passeggeri l’ora nella tratta più carica (ed è già una previsione che ci lascia decisamente perplessi, perché nettamente sovrastimata). Ma un progetto del genere trova giustificazione solo per livelli di domanda dell’ordine di 100-200mila passeggeri al giorno e per flussi orari di 5mila-10mila passeggeri. Per avere un’opera che possa mantenersi economicamente l’area interessata dovrebbe avere 300-400mila abitanti mentre l’intera area urbana di Cosenza arriva a 120mila unità. Il costo di gestione preventivato è nell’ordine di 3 milioni di euro annui. Da questi dati si può facilmente intuire che, pur se i 160 milioni iniziali saranno forniti interamente dalla Comunità Europea, il mantenimento di quest’opera faraonica aggraverebbe in pochissimi anni i conti già disastrati del nostro comune, non avendo il progetto la possibilità di auto sostenersi con il ricavo dei biglietti. Ma è totalmente sbagliato anche il percorso proposto per la metropolitana, che a Cosenza farebbe ripiombare nell’isolamento via Popilia e a Rende sventrerebbe le due arterie principali, SS 19 e SS 19 bis, con un elemento infrastrutturale rigido, le rotaie in ferro, che opererebbe un taglio profondo nel tessuto urbano. Si deve ripensare il territorio partendo dai veri problemi che l’affliggono. Questo dovrebbe essere il compito di ogni buon amministratore pubblico. Oggi, invece, si continua ad intercettare il bisogno occupazionale della popolazione promettendo – come in tutte le campagne elettorali che noi disprezziamo - cantieri per mega opere che creeranno ulteriori sacche di precarietà e un aggravio di spesa per i cittadini un volta finiti i finanziamenti. Dal parco acquatico alla metro leggera, il problema resta sempre lo stesso. Vorremmo proprio conoscere le opinioni del sindaco Manna - se mai ne avesse una sua libera dai condizionamenti dei partiti che lo tengono in piedi - e del magnifico rettore dell’Unical, Gino Mirocle Crisci. Noi vogliamo una mobilità sostenibile, che tenga in considerazione l’attuale conformazione della nostra città e rispetti il tessuto urbano a tutti i livelli, soprattutto a livello sociale. Non vogliamo avere niente a che fare con le Coop rosse, sempre al centro di inchieste in cui si parla di grossissime opere e tangenti. Vogliamo puntare tutto sulla mobilità sostenibile, sugli autobus elettrici su gomma (capaci di autonomie superiori ai 400 km, ormai), e ad un razionale soddisfacimento dei diritti dei cittadini. E invece si prospetta questa grande infornata di “milioni” con cui foraggiare la prossima campagna elettorale di Cosenza. Ci opporremo con forza a questo ennesimo scempio del nostro territorio e delle nostre risorse, e a questi comitati d’affari abituati a lucrare sulle spalle dei cittadini.
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