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COSENZA NELLO SCANDALO: METRO, JOLLY HOTEL E LA MANCANZA DI AUTORIZZAZIONI
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Riceviamo e pubblichiamo:

Movimento NOI - RETE UMANA

Uno scandalo della proporzione di un vero e proprio tsunami si è abbattuto sulla Città di Cosenza, a causa di una serie di eventi che stanno mostrando della sua Pubblica Amministrazione, un volto poco trasparente. A dirlo non sono i cittadini e basta ma le alte istituzioni dello Stato e la Giustizia Amministrativa che nel giorno 18 u.s., blocca con una sentenza i lavori di demolizione dell'ex Hotel Jolly, poiché non risulta essere di proprietà del Comune di Cosenza. Eppure, un'impresa che ha concorso e vinto una gara d'appalto, sta lavorando già da mesi e ha smantellato di questo immobile al centro di polemiche, tutti gli infissi. Il Movimento NOI pone tre domanda alle quali, forse, potrà rispondere la Magistratura, per poi riepilogare quanto assume tristemente i lineamenti di una soap opera che vede tra i protagonisti Il Sindaco di Cosenza ed il Presidente della Regione Calabria.

La prima domanda è: come è possibile che il Comune aggiudichi una gara per la demolizione di un bene che non è di sua proprietà. Questo è il senso della sentenza del Tar Calabria che ferma tutti i lavori perché la proprietà dell'Ex Hotel Jolly non sarebbe del Comune ma dell'Aterp. La seconda domanda è: come è possibile che non ne sia a conoscenza l'intera Giunta che, proprio poche ore prima ha annunciato tramite la Stampa locale che: "Museo Alarico, c'è l'ok della giunta". La terza domanda è: come è possibile che i Consiglieri del Consiglio Comunale, l'organo elettivo di indirizzo e di controllo politico-amministrativo, non sappiano quanto sentenziato dal Tar Calabria?

Quella che si può considerare una telenovela è partita sull’imposizione del primi cittadini che a Luglio ha annunciato che avrebbe abbattuto l’ex hotel Jolly etichettandolo come “mostro”. Partono i dubbi sui permessi per la demolizione e si scopre ad agosto che i permessi non ci sono. Quando il 20 agosto il Comune di Cosenza ottiene qualche permesso, si scopre che non è mai stato autorizzato dalla Regione. Intanto il campionato di serie B inizia e i lavori allo Stadio del Cosenza Calcio vanno spediti è il primo cittadino si fa i selfie e rilascia interviste trionfali: “la partita si può fare perché il manto erboso è il migliore della serie B”. Poi, arriva il No dell’arbitro e si scopre che c’erano le Nottue che “divorano il terreno di gioco”. Intanto 10.000 tifosi sono nervosi con l’unico vero responsabile: il Sindaco. Sempre questa estate Occhiuto viene chiuso al traffico il Centro storico con una protesta dei commercianti e residenti senza precedenti. Capisce dopo un mese d’aver sbagliato e “si fa chiedere” di riaprirlo di notte! Altri articoli trionfali e selfie ma non serve a niente. La protesta continua. Come se non bastasse, cambia idea sulla metro, grazie alle avance di Mario Oliverio e dice che ha fatto “il miglior accordo possibile per la Città”. Per questo, con grande disaggio dei cittadini che che non hanno strade alternative che pure sono state finanziate dalla Regione ma mai costruite, vengono chiuse numerose strade per l’inizio lavori del Parco, detto del “benessere”. Selfie col Presidente della Regione. La gente protesta per il traffico caotico in Città e la mancanza di viabilità alternativa, ma il Sindaco continua a dire che la metro è cosa buona. Si narra anche la Metro sia priva di alcune autorizzazioni e sul punto l’autorevole giornalismo investigativo potrebbe fornirci molte risposte. Il traffico aumenta, ma il sindaco nega, nonostante centinaia di foto e video vengano postati sui social! Il 18 Settembre il Tar Calabria sentenzia che il Comune non ha la proprietà dell’ex Jolly hotel e non può demolire; intanto ha già fatto l’appalto per la demolizione sei mesi prima e l’Impresa sta lavorando da mesi, ha già eliminato tutti gli infissi di uno stabile che non è del Comune ma di altri. A questo punto Occhiuto grida al complotto (come fa spesso) “mi ostacolano anche infiltrati tra i miei collaboratori”, fa marcia indietro su tutto e manda messaggi al presidente Oliverio tramite Facebook. Insomma, se non gli danno il Jolly, si fermeranno i lavori sulla Metro. E farà saltare l’accordo firmato dove erano previsti gli impegni del Comune: avrebbe dovuto dare 800.000 euro per “avere” il “mostro da abbattere”. Adesso la metro non è più buona? Cosenza, intanto, continua a soffrire di traffico e smog ma soprattutto è ostaggio di una guerra elettorale d’altra Mario Occhiuto e Mario Oliverio. Il Sindaco non si ferma e inaugura la piazzetta di Via Roma con selfie diurni e notturni. È stanco, senza autorizzazioni praticamente su nulla, è stressato e deve sfogarsi. E per questo che caccia il dirigente? Alla fine e stata una brutta estate. La sentenza del Tar non riguarda soltanto la proprietà dell’ex Hotel Jolly ma riguarda un “modus operandi” perverso che questa Amministrazione Comunale da troppo tempo, ormai, ha adottato come proprio sistema. Prendiamo atto che con oggi finisce una pessima esperienza amministrativa per la Città di Cosenza fatta di pressappochismo, inesperienze e propaganda elettorale che negli anni ha prodotto solo seri danni alla città. L’invito spassionato che rivolgiamo al Sindaco alla Giunta, a tutti i consiglieri è quello di dimettersi dignitosamente.

 

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