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LA COLLINA DELLE RUOTE ? OGGETTO DI INTERESSE PER GLI ATENEI EUROPEI
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La collina delle ruote intriga. Il suo mistero attrae. Ed ora potrebbe finire al centro delle attenzioni di alcuni dei principali atenei d’Europea.

Questo l’esito missione della delegazione che nei giorni scorsi è stata ricevuta da Mario Pagano, soprintendente all’archeologia, alle belle arti ed al paesaggio per le provincie di Catanzaro, Cosenza e Crotone, e dai funzionari Carmelo Colelli e Simone Marino, rispettivamente responsabile del territorio della Sibaritide e capoarea. A confrontarsi coi vertici della Soprintendenza il presidente dell’associazione “Collina delle ruote”, Pierluigi Rugiano, appassionato di archeologia e scopritore del sito localizzato nella zona della pietra di san Marco, il costone roccioso che sovrasta la città di Cassano e sul cui fianco si aprono le grotte carsiche di sant’Angelo.

Il faccia a faccia, favorito dal consigliere regionale Gianluca Gallo che ad esso ha preso parte in prima persona, si è incentrato sulla scoperta di Rugiano e dei suoi collaboratori, alcuni dei quali presenti alla riunione cosentina: una quarantina di pietre molto pesanti, a forma di ruota, alcune di diametro superiori al metro, ritagliate nella roccia manualmente, mediante rudimentali utensili in ferro. Il rinvenimento, illustrato la scorsa primavera durante un’iniziativa pubblica organizzata dal gruppo speleo “Liocorno”, aveva suscitato interesse e grande curiosità: secondo le prime osservazioni, le pietre non costituirebbero resti di antiche macine, poiché il materiale friabile di cui sono fatte non sarebbe stato adatto alla lavorazione di alimenti. Da qui una serie di interrogativi: chi ha modellato quelle ruote? Quando? Ed a quale scopo? Quesiti ai quali potrebbero ora dar risposta i ricercatori di alcune università europee. L’ipotesi al momento più diffusa, anche se tutta da verificare, è che possa trattarsi di lastroni circolari impiegati per lo svolgimento di antichissime funzioni rituali. «L’attenzione che la Soprintendenza ha manifestato verso questa scoperta – afferma Gallo – ne testimonia l’importanza. Da qui l’impegno per fare in modo che campagne di ricerca e studio vengano avviate col rigore scientifico che è necessario». Un compito al quale potrebbero presto dedicarsi le università di Napoli e Groningen. «Il soprintendente Pagano, al quale va un ringraziamento per la disponibilità e la sensibilità manifestate», prosegue Gallo, «ha chiarito che per la Soprintendenza il sito della collina delle ruote è di rilevante importanza e che per questo sono in corso contatti con i due atenei, al fine di avviare i dovuti approfondimenti. Un’ottima notizia, a testimonianza della ricchezza di risorse di cui, sul piano ambientale e su quello umano, come la caparbietà di Rugiano dimostra, è ricca la cittadina cassanese. Per questo seguiremo i prossimi passaggi: Cassano può e deve vivere anche di cultura».

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