Si è spento in queste ore l'attore cosentino Francesco Mussaro, in arte Jerry. Una vita spesa tra teatro, televisone e radio dove è riuscito a cogliere innumerevoli gratificazioni e riconoscimenti. In questo articolo ne abbiamo abbiamo tracciato un ricordo tra il profilo umano e professionale. Dicevamo, Francesco Mussaro, detto Jerry, è un attore di provata esperienza. Debutta nel 1952, all’età di nove anni in “Sei personaggi in cerca d’autore” con Ernesto Calindri e Diana Torrieri. Inizia da ragazzino ad ascoltare la radio e più precisamente diventa un amante delle commedie. Con l’avvento delle prime emittenti presenta delle singolari e simpaticissime parodie. Durante le prove di uno spettacolo al Teatro Rendano di Cosenza, viene avvicinato da Ketty Mendicino, appassionata anch’essa di teatro nonché voce femminile di Radio Alfa. Mussaro registra il numero zero del suo celebre programma “Tra un boccone e l’altro” dove al suo interno prendono vita divagazioni di varia umanità, condite da un repertorio non comune di musiche degli anni ‘40 e ‘50. Sempre a Radio Alfa inventa con l’editore Franco Mendicino il primo radioquiz. L’idea nasce da un cruciverba orfano delle sue definizioni, pubblicato all’interno delle pagine del Giornale di Calabria del giovedì. Saranno i radioascoltatori a collocarne le esatte definizioni all’interno delle caselle. Il gioco solitamente in onda dalle 21:00 si diluiva fino a notte fonda. Proseguendo l’esperienza con le radio private locali approda a Radio Bruzia e successivamente a Radio Cosenza Nord. A Radio Bruzia resta memorabile la diretta di oltre settantadue ore dopo la morte del grande Elvis, con la grande e commossa partecipazione di migliaia di persone che prenderanno d’assalto il telefono. Nell’emittente di Giorgio De Chirico coinvolge tutti i colleghi nelle registrazioni delle trasmissioni natalizie che andranno in onda per tre ore e tre giorni di fila. Tra le trasmissioni realizzate per la Rai condivide sul secondo programma con Paolo Ferrari il suo “ Jerry o non Jerry”. Il teatro resta da sempre nel suo DNA, è il suo ossigeno, fonte inesauribile di vitalità. La radio non è per Mussaro un pianeta completamente abbandonato, ma un’opportunità per poter rivivere mille altre avventure, del resto conosciamo bene la duttilità nei format applicabili: l’importante è che vinca sempre l’intelligenza e il buon gusto.