Un vero e proprio evento di sovrabbondanza di grazia che comunica come l’incontro con Cristo diviene Speranza e centro della vita.
A Trebisacce, sull'alto ionio cosentino, la parrocchia Santi Vincenzo Ferrer e San Carlo Acutis, guidata da don Francesco Rizzi, lunedì 24 novembre, alle ore 18,30, in collaborazione con la Diocesi di Cassano allo Ionio ed il patrocinio del Comune, nell’Auditorium “Ex Fornace”, presenterà ed accoglierà sino al 30 novembre la mostra itinerante sul giovanissimo Acutis, il Santo della semplicità straordinaria, già beato nel 2020, canonizzato da Papa Leone XIV domenica 7 settembre 2025, anno del Giubileo della Speranza.
Una grande occasione per tanti ragazzi e studenti.
Promossa dall’Associazione “Amici di Carlo Acutis”, l’esposizione è stata realizzata in occasione della 46^ edizione del Meeting per l’amicizia fra i popoli ed è curata da Antonia Salzano Acutis e Giovanni Emidio Palaia, con la collaborazione di Camilla Marzetti e Riccardo Monteverdi e un gruppo di studenti dell’Università di Milano.
Oggi viene allestita nella parrocchia dopo la dedicazione ad Acutis disposta dal Vescovo, monsignor Francesco Savino, vice presidente della CEI, in seguito al cammino spirituale e di conoscenza del giovanissimo Santo che volle imprimere l’allora parroco, Don Michele Munno, nella comunità.
Un piglio tutto da vivere e riscoprire per ciò che porta in dote ed offre alla compagnia della Chiesa come sottolineeranno, illustrando il gesto, il Vescovo, Monsignor Savino, Vice Presidente CEI, la direttrice dell’Ufficio Comunicazioni Sociali della Diocesi di Cassano Ionio, dottoressa Caterina La Banca, il referente diocesano della Fraternità di Comunione e Liberazione, Gerardo Fazzitta, ed il parroco don Francesco Rizzi che modererà la presentazione.
Attenzioni, tensioni e desiderio, finalizzati a perpetrare questa coralità e questa univocità intense che sfociano in un evento particolare, sentito quanto denso di pienezza umana e di Amore per cui siamo destinati e come Acutis lo ha gridato e divulgato.
Carlo muore nel 2006 a 15 anni per una leucemia fulminante, le sue spoglie riposano ad Assisi, nella chiesa di Santa Maria Maggiore/ Santuario della Spogliazione. Carlo, nato a Londra e vissuto a Milano, è stato un ragazzo del nostro tempo, pieno di vita e di interessi, appassionato di informatica, con il Cuore sempre rivolto a Gesù. Per lui amare era l’unica vera possibilità di vivere l'esistenza e raggiungere la felicità piena, come scrivono in tanti e chi lo ha conosciuto. Che cosa ha visto, che cosa riempiva il suo cuore, che cosa lo spingeva a desiderare di essere originale e non fotocopia, a non voler vivacchiare ma vivere, sono le domande che si ripetono e suscitano chi ha letto la sua storia e chi lo ha incontrato in questa vertigine di densità ed intensità di fede che lo hanno raggiunto ed investito nella splendida avventura del “lasciarsi fare” ed affidarsi.
Si potrebbe riassumere così la sua breve esistenza come le testimonianze e racconti provenienti da tutte le parti del mondo ribadiscono.
L'amicizia con Gesù nella sua vita esprimeva lietezza, forza e coraggio. E la sua esperienza, conosciuta e amata da tanti giovani, sottolinea ed attesta il suo sguardo in Cristo, forza della Chiesa, compagnia umana al mondo.
Il suo "segreto" è stato la carità vissuta fino in fondo. Dio non salva facendo, ma lasciandosi fare”: è una delle frasi più significative pronunciate da Papa Leone durante la splendida udienza generale di mercoledì 3 settembre ricordando l’esempio di Acutis. La vita dei santi, in fondo- ha detto-, è un continuo “lasciarsi fare” al modo di Cristo.
Carlo ha vissuto intensamente tutta la sua quotidianità nella devozione per la Vergine Maria e l’Eucarestia. Centro della sua vita, Carne viva, riscatto dal peccato e vincitore sulla morte. Carlo dentro le circostanze della vita ha mostrato un impeto incontenibile nel donarsi totalmente, seguendo ciò che capitava davanti ai suoi occhi- hanno scritto in tanti- con la semplicità tipica dei bambini. La sua Vita diviene così talmente appassionata e piena da contagiare chiunque sia disposto a coglierne il segreto; utilizza il web per creare mostre sui miracoli eucaristici e diffondere messaggi di fede. Da qui l’appellativo di “patrono di internet”. Ed ecco cosa ha riferito Papa Leone XIV a riguardo: “i Santi non sono paladini ma testimoni dell’amore di Dio”. È tutto questo la mostra proveniente dal Meeting di Rimini 2025.
In un contributo pubblicato su “Il Giorno” del 2 settembre scorso, l’arcivescovo di Milano mons. Mario Delpini ha descritto Carlo Acutis: “.. come un amico che si incontra volentieri, come un compagno che sarebbe desiderabile avere in classe, un appassionato di montagna con cui sarebbe piacevole fare una camminata”.
La presenza dei santi – viene ricordato- si riconosce perché accende il desiderio che sia di ogni istante, rendendo possibile una compagnia che diversamente non avremmo, in grado di accendere l’impeto necessario per dare il nostro contributo nel mondo in cui viviamo.
La mostra è visitabile ogni giorno dalle 9,30 alle ore 12,30 (per le scolaresche) e dalle 16,30 alle ore 19 mentre per prenotare le visite si può contattare il numero 3298889489. Un’occasione anche per rammentare che una civiltà cresce solo con una cultura che la rigenera continuamente nell’identità; dialogo e bellezza, poi, ne sono la linfa vitale. Ecco perché è importante questa nostra grande storia che è di tutti ed appartiene a ciascuno, poiché ci consiste e ci corrisponde.