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Il caso Morosini quello più recente avvenuto in Italia, il calciatore del Livorno si accasciò sul prato di Pescara durante la gara e nonostante i soccorsi morì in ospedale. Ma di morti improvvise nel calcio e nello sport in genere ce ne sono state tante anche all’estero come quelle di Bernardo Ribeiro e Patrick Ekeng. Non solo professionisti, spesso capita in campi di provincia o in strutture sportive dove si cimentano calciatori amatoriali, giovani e meno giovani. In questi casi spesso un intervento tempestivo avrebbe potuto scongiurare il peggio, ma non sempre le strutture sportive sono dotate di defibrillatori e di personale formato. La distanza dai centri sanitari e il ritardo nei soccorsi compromettono situazioni che invece sarebbero risolvibili. Ecco perché da tempo il privato si sostituisce al pubblico e partecipa all’azione preventiva degli enti mettendo a disposizione strumenti salvavita. A Parenti, in provincia di Cosenza, si è deciso di dotare il territorio di diversi punti salvavita. Il Sindaco Donatella Deposito ha ottenuto la collaborazione di diversi soggetti tra cui il Cosenza Calcio che ha donato un defibrillatore da installare nel centro della cittadina. La cerimonia di consegna è avvenuta nel municipio del comune del Savuto, il Presidente Eugenio Guarascio, accompagnato dal responsabile della gestione Roberta Anania, dal calciatore Anibal Capela e da componenti del settore giovanile e della compagine femminile rossoblù, ha parlato dell’importanza della prevenzione e del valore della collaborazione tra pubblico e privato per la soluzione di problematiche che interessano la collettività. Durante la manifestazione l’ing. Vincenzo Bruni ha effettuato una dimostrazione pratica dell’utilizzo del defibrillatore. La serata è proseguita in piazza con una vera e propria festa rossoblù con la musica dei Sabatum Quartet.

Fonte e foto: ilcosenza.it

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