Le valutazioni pressappochiste di Francesca Straticò, vicepresidente del Forum Riformista Calabria, sulle amministrative di Rende, indicano la scarsa conoscenza non solo della città, ma la totale sublimazione di un sistema politico amministrativo – quello di Principe - che ha segnato negativamente il destino della città di Rende per 20 anni. I consigli dispensati in materia di economia e sviluppo, come quello di “tornare ad applicare alcuni principi keynesiani”, avrebbe dovuto darli proprio a lui. Le nefandezze inflitte in quegli anni al tessuto urbano, sotto una parvente bella cartolina; la scelleratezza di gestire i soldi pubblici dirottandoli a piacimento per favorire non i cittadini, ma i suoi compagni palazzinari e chissà chi; l’aver accontentato tutti per non scontentare nessuno, compiendo in questo senso sempre scelte facili, opportunisticamente “popolari”; l’aver generato una voragine economica certificata dalla Corte dei Conti. Cara Straticò, queste cose se le faccia raccontare da Principe, da lui che, al contrario di noi, ha scelto sempre di “rispondere ad interessi particolari”. Per noi parlano i dati, solo per citarne alcuni - e peraltro pubblici - forniti dalla Camera di Commercio, di una economia in ripresa con 608 nuove imprese registrate su Rende e con un +23,2% di addetti in 4 anni. Per il resto parlano i conti, trasparenti ai cittadini, e al lavoro, anche di pianificazione, redatto da professionisti competenti, all’interno di una squadra che ha avuto il solo obiettivo di andare oltre il sistema che lei elogia, agendo nell’interesse della collettività, oltre a lavorare per riparare il danno complessivo economico e sociale ad essa inflitto. Ed è certo che lei abbia ragione a ricordare che “nell'espressione del consenso è doveroso effettuare scelte etiche per produrre etici risultati". Questa per noi è la regola. La stessa cosa non può affermare Sandro Principe.