(ANSA) - COSENZA, 29 APR - Il plasma e gli anticorpi sviluppati dai pazienti guariti da coronavirus per curare altri pazienti ricoverati in condizioni critiche o in ventilazione assistita. Il Centro Trasfusionale diretto dal Francesco Zinno e il reparto di Malattie Infettive, diretto da Antonio Mastroianni, hanno avviato anche all'Annunziata, primo ospedale in Calabria, l'immunoterapia passiva, una delle prime frontiere dei trattamenti antinfettivi sin dall'epoca pre-antibiotica. "L'evoluzione dell'epidemia - ha spiegato il direttore del Centro trasfusionale dell'Annunziata, Zinno - e la mancanza di un farmaco di sicura efficacia per la cura, hanno aperto la strada ad una molteplicità di opzioni terapeutiche, attualmente allo studio. In attesa di una terapia farmacologica specifica, l'immunoterapia, ovvero l'infusione di plasma iperimmune, potrebbe rappresentare il trattamento d'urgenza più efficace e sicuro". Al momento sono stati arruolati i primi due pazienti guariti dal Covid 19 e idonei alla donazione di plasma ricco di anticorpi/immunoglobuline, secondo i criteri enunciati dal protocollo regionale, e sono calendarizzate, per i prossimi giorni, altre donazioni. "Stiamo reclutando - ha aggiunto Zinno - pazienti/donatori che abbiano i requisiti necessari per essere donatori di plasma, secondo quanto previsto dalla normativa vigente oltre ad essere guariti da almeno 14 giorni da infezione Sars-Cov-2". Il plasma è ottenuto mediante un processo di aferesi: il sangue prelevato dal soggetto viene sottoposto a centrifugazione/filtrazione con separazione delle sue componenti. La componente plasmatica è sottoposta, inoltre, a procedura di inattivazione virale, per renderla ancora più sicura. "Una possibile spiegazione dell'efficacia della terapia con plasma convalescente - ha sostenuto Mastroianni - è che gli anticorpi contenuti nel plasma convalescente potrebbero migliorare l'immunità umorale, e così la capacità di sopprimere la circolazione del virus nell'organismo. Considerando che di solito il paziente sviluppa una risposta immunitaria primaria entro i primi 10-14 giorni, poi seguita dalla eliminazione del virus, teoricamente, dovrebbe essere più efficace somministrare il plasma convalescente nella fase iniziale della malattia".