COSENZA1SPECIAL.it

 

UCCISO UN AVVOCATO A LAMEZIA TERME
13/08/2016
|
 

24/07/2025
L’ennesimo incidente sul lavoro verificatosi in Calabria ...

24/07/2025
Lunedì 28 luglio alle ore 11:00, presso il Talent Hub ...

24/07/2025
MELISSA (KR), giovedì 24 luglio 2025 – La ...

24/07/2025
Forza Capitano! Un urlo di incoraggiamento a Giovanni Tocci, capitano ...

24/07/2025
Quando la giustizia resta impigliata nelle pieghe del rito e le ...

12/07/2025
In anteprima il video "La Esse dei Single" il nuovo singolo inedito ...

07/07/2025
Quando ci saranno altri interlocutori, ritorneremo ad occuparci della ...

26/06/2025
Hai già programmato le tue vacanze? e al tuo amico a 4 zampe ...

21/05/2025
Sabato 24 Maggio dalle ore 21.00 nella piazza antistante il Museo del ...

10/05/2025
Cosenza - Cesena 0-1, "Riflessioni" dopo gara del 09/05/25

Un avvocato penalista, Francesco Pagliuso, di 43 anni, è stato ucciso in un agguato a Lamezia Terme. Pagliuso, nel momento dell'agguato, era alla guida della propria automobile e stava facendo rientro a casa. Il penalista, noto negli ambienti forensi calabresi, è stato assassinato con alcuni colpi di pistola. Sono in corso le indagini dei Carabinieri. L'agguato contro l'avvocato Pagliuso è avvenuto nei pressi della casa del penalista, nel centro abitato di Lamezia Terme. Pagliuso, nel momento in cui è stato ucciso, era solo in auto. Raggiunto da numerosi colpi sparati con un revolver in varie parti del corpo, il penalista è morto all'istante. A trovare il suo corpo, nel corso della notte, sono stati i carabinieri, avvertiti dai familiari della vittima allarmati per il fatto che il penalista non rispondeva al cellulare. Una vendetta legata alla sua attività professionale: é l'ipotesi che viene seguita in prima battuta nelle indagini, condotte dai carabinieri. Pagliuso, come avvocato, aveva un vasto giro di clienti, molti dei quali legati ad ambienti della 'ndrangheta e della criminalità in genere. Tra i suoi clienti anche persone comuni con pendenze di vario tipo con la giustizia o coinvolte in controversie di natura privata. In più la vittima aveva interessi in vari settori economici, in particolare nella ristorazione. Éverosimile, dunque, che Pagliuso sia rimasto vittima di una vendetta. Si tratta adesso di accertare chi e perché abbia voluto che Pagliuso morisse, o uccidendo personalmente il professionista o incaricando a tale scopo un killer. La sagoma, a quanto si apprende non riconoscibile, della persona che nella tarda serata di ieri ha ucciso a Lamezia Terme l'avvocato Francesco Pagliuso é stata ripresa dalle telecamere del sistema di videosorveglianza del giardino dell' abitazione del penalista in cui é avvenuto l'omicidio. Nelle riprese si vede l'assassino che si avvicina all'automobile di Pagliuso e spara due colpi con un revolver che provocano la morte istantanea del penalista e poi darsi alla fuga. L'assassino si sarebbe introdotto nel giardino praticando un buco nella recinzione. Le immagini sono adesso al vaglio dei carabinieri e si spera possano dare un concreto contributo per identificare l'assassino. E' dello scorso giugno una vicenda che ha riguardato l'avvocato Pagliuso. Il legale, difensore di padre e figlio, Domenico e Giovanni Mezzatesta, condannati all'ergastolo per un duplice omicidio avvenuto nel gennaio del 2014 in un bar di Decollatura (Catanzaro) era riuscito in Cassazione a far annullare la sentenza. La prima sezione della Suprema Corte aveva, infatti, escluso la premeditazione ed aveva rimesso gli atti alla Corte d'Assise di appello di Catanzaro per la rideterminazione della pena. Domenico e Giovanni Mezzatesta, 61 e 42 anni, sono accusati dell'omicidio di Francesco Iannazzo e Giovanni Vescio, di 29 e 36 anni, uccisi in un bar mentre seduti su un divano sorseggiavano una bibita Le fasi del duplice omicidio vennero riprese dalle telecamere di sorveglianza. Nei fotogrammi si vedono Iannazzo e Vescio entrare nel bar. I due si siedono insieme ad altre persone. Stanno discutendo, quando nel locale entrano Domenico e Giovanni Mezzatesta che iniziano a parlare con loro. La discussione va avanti per un po' in un crescendo di alterazione fino a quando i Mezzatesta impugnano le pistole che hanno con loro e le puntano contro Iannazzo e Vescio. Nel bar e' un fuggi fuggi: c'e' chi si ripara sotto il bancone, chi riesce a scappare, chi si chiude in bagno. Ora sono gli uni di fronte agli altri. Giovanni esce e fa da "palo" mentre il padre rimane all'interno e spara. A questo punto il figlio rientra. A terra c'e' Giovanni Vescio che tenta di reagire. Giovanni Mezzatesta lo colpisce al volto con un calcio. Impugna l'arma e la punta contro l'uomo. Sembra che esploda un colpo. La pistola, pero', si inceppa ed il padre lo spintona per farlo uscire a controllare se nel frattempo i colpi hanno richiamato qualcuno. Quindi, rimasto solo con le vittime, Domenico Mezzatesta spara il colpo di grazia in testa ad entrambi. (Ansa) Foto dalla rete
Commenta

 


Contatta la Redazione di Cosenza1Special.it
info@cosenza1special.it - Fax 0984 - 1801110

Privacy Policy

© Copyright 2015 - COSENZA1SPECIAL.IT
Registrazione Tribunale di Cosenza n.7 del 10/09/2012
Direttore Responsabile Osvaldo Morisco