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MALTRATTAMENTI IN FAMIGLIA, EVITATO UN PROBABILE FEMMINICIDIO
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ARRESTATO  PREGIUDICATO PER DETENZIONE DI ARMA CLANDESTINA

 

Nel pomeriggio odierno, a seguito dell’ampliamento e potenziamento del dispositivo di controllo del territorio, in esecuzione delle direttive impartite dal Questore Dr. Giancarlo CONTICCHIO, personale della Polizia di Stato dell’U.P.G.S.P.- SQUADRA VOLANTE, ha tratto in arresto per detenzione illegale di una pistola clandestina e per il reato di maltrattamenti in famiglia R. L. cl.73 con precedenti di polizia per reati contro il patrimonio.

Nello specifico, personale delle dell’U.P.G.S.P.- SQUADRA VOLANTE  avvisato sull’utenza 113 da parte della vittima, dell’ennesimo caso di maltrattamenti in famiglia, si portava immediatamente in una abitazione sita nel quartiere San Vito di questo capoluogo, dove riusciva a fermare nella sua ennesima condotta violenta l’arrestato, che, nonostante la presenza degli Agenti continuava a profferire minacce di morte nei confronti del coniuge  alla presenza di figli minori.

 Il tempestivo intervento del personale della Polizia di Stato evitava conseguenze ben più gravi alla moglie dell’arrestato in quanto le condotte violente e minacciose, iniziate fin dalla decorsa serata, si protraevano per tutta la notte.

Dopo aver riportato alla calma l’arrestato, gli Agenti dell’ U.P.G.S.P.- SQUADRA VOLANTE effettuavano, dapprima, un accurato sopralluogo da dove rilevavano chiari segni di danneggiamento agli infissi e, successivamente, dopo una accurata perquisizione domiciliare, notavano una cassetta di derivazione dell’impianto elettrico con uno strano rigonfiamento, pertanto decidevano di aprirla, dove rinvenivano e sequestravano una pistola  Beretta calibro 6,35 con matricola punzonata, provvista  di caricatore rifornito di 5 colpi, nonché altri 6 cartucce per pistola calibro 9x21.

Alla luce di tutti gli elementi di reità raccolti, che delineavano un quadro probatorio chiaro, preciso, concordante ed inconfutabile il R. L veniva tratto in arresto per detenzione illegale di arma clandestina e maltrattamenti in famiglia.

Lo stesso, dopo le formalità di rito veniva tradotto in carcere come disposto dal P.M. di turno. Alla luce degli ultimi episodi di violenza registratisi in Cosenza e provincia il QUESTORE, Dr. Giancarlo CONTICCHIO, invita tutte le donne vittime di maltrattamenti a denunciare ogni episodio di violenza.

 

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