La sindaca Filomena Greco : «Ennesimo gesto di inciviltà. Nonostante l'intensificarsi dei controlli»
È di stamattina la scoperta: nella zona del porto ignoti hanno divelto un'inferriata . Si tratta dell' ennesimo episodio di vandalismo a Cariati. L'ultimo risale a poco più di un mese fa, quando a inizio aprile qualcuno aveva distrutto le antenne della rete WiFi pubblica . E prima ancora erano stati presi di mira il serbatoio comunale dell'acqua e i quadri elettrici dell'impianto di sollevamento della rete fognaria. E come se non bastasse, c'è qualcuno che continua a
inquinare buttando spazzatura ovunque e danneggiando non solo l'immagine del paese, ma anche le tasche dei cittadini. «Mi chiedo chi abbia così poco rispetto di se stesso da decidere di danneggiare una cosa pubblica, e quindi anche sua - ha commentato la sindaca Filomena Greco - . Vorrei dire però, con fermezza, che chi ne è artefice non dovrebbe essere considerato cariatese. Perché non ha rispetto per questa città. Perché il popolo di Cariati è un popolo orgoglioso, civile, che ama il proprio paese e non lo distruggerebbe mai, tantomeno con gesti vili . Una cosa è certa però - ha continuato - : intensificheremo i controlli ancora di più di quanto non sia stato già fatto. Lo so che per alcuni è difficile apprezzare il cambiamento, ma per fortuna sono in pochi. Sono certa che questi soggetti poco rispettosi della cosa pubblica verranno emarginati e denunciati dai tanti che amano profondamente la città. Se ne devono fare una ragione: Cariati è cambiata e questi personaggi non hanno più spazio nella vita civile cariatese». E sono tante le cose che l'Amministrazione sta facendo per migliorare la vivibilità e il decoro urbano. È partita la pulizia delle strade , con il taglio dell'erba. A breve verranno ripulite le spiagge , mentre il controllo di tutta l'illuminazione pubblica è già a buon punto. «I numerosi turisti che verranno a villeggiare qui - ha concluso la Prima Cittadina - troveranno una città pronta ad accoglierli e i cittadini cariatesi ancora più orgogliosi del loro paese».