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Niente mensilità arretrate per una ventina di Lavoratori del Consorzio Unico Calabrese
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Nota Stampa di Fai-Cisl , Flai-Cgil, Uila-Uil

E’ avvilente dirlo, ma il nostro allarme lanciato ripetutamente negli ultimi 5/6 mesi e fino allo scorso mese di febbraio, oltre a cadere nel vuoto, si è trasformato ormai in drammatica realtà: “I lavoratori degli Impianti Irrigui Silani, già dipendenti del Consorzio di bonifica dei Bacini
Meridionali del cosentino (e prima ancora dell’Arssa), trasferiti per effetto della legge di riforma dei Consorzi di Bonifica al Consorzio Unico della Calabria, hanno perso ben sette mensilità, riferiteal periodo Luglio - Dicembre 2023.

Una vicenda che, nonostante le numerose proteste e sit-in delle OO.SS. Fai, Fai e Uila e le
sollecitazioni prodotte dalla Prefettura, è stata inghiottita tra le esposizioni debitorie del vecchio Consorzio nei confronti della banca Tesoreria e le pastoie burocratiche e giudiziali che hanno riguardato più livelli decisionali.

Oggi resta sul terreno il grave danno subito dai lavoratori, circa una ventina , i quali, pur ritornando a percepire le competenze 2024, in seno al Consorzio Unico della Calabria, restano esposti con banche e finanziarie per rate di mutui e prestiti ai quali non riescono più a far fronte oltre a dover vivere il forte impatto emotivo di scegliere se posticipare il pagamento delle utenze domestiche o assicurare gli alimenti alle proprie famiglie.


Fai, Flai e Uila Territoriali di Cosenza, di fronte ad una simile realtà che sembra non interessare più di tanto il livello politico-istituzionale e tecnico della Regione Calabria, chiedono all’Assessore Gallo e al Commissario del Consorzio Unico della Calabria, di trovare risposte adeguate ed immediate che possano ripristinare i diritti calpestati e restituire ai lavoratori e alle loro famiglie la dignità rubata”.

     Fai-Cisl                                    Flai-Cgil                                                   Uila - Uil

 (Antonio Pisani)                   (Giovambattista Nicoletti)                        (Antonio De Gregorio)

 

 

 

 

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